E' tutta una questione di Priorità

Una delle cose più belle che ci regala la Vita è la possibilità, vivendo le giornate interamente, di fare Esperienza. L'Esperienza ci insegna, ci fa capire quali sono i nostri limiti, ci aiuta a superarli ed accettarli. Ci fa conoscere noi stessi e le persone che ci circondano. Ci fa sbagliare e ci fa fare le scelte giuste.

Oggi voglio parlare di Priorità, argomento strettamente collegato all'esperienza. Sono le esperienze che facciamo nella vita che ci fanno capire quali sono le nostre priorità. Ognuno di noi ha le sue cose importanti, i suoi principi fondamentali, i suoi punti fermi ed i suoi valori. Non dovrebbero essere sindacabili, ma è vero che che c'è più di qualcuno che, proprio perchè ha poca esperienza, che di valori veri ne ha davvero pochi. E' assolutamente necessario trovare qualcosa di importante, altrimenti davvero la vita non avrebbe senso. Ma chi è che decreta l'importanza o meno di questa o quella cosa?

Mi ritrovo spesso a pensare alla mia Vita. Sono giovane, ma ne ho passate tante. Gli ultimi tre anni sono stati un inferno. Tre anni fa si sono separati i miei genitori e seppur io fossi già adulta è stata una cosa che mi ha cambiata profondamente e mi ha fatto perdere gli equilibri. Non per la separazione in se (sia chiaro, loro hanno la loro vita e se la gestiscono come vogliono), ma proprio perchè dopo questa separazione io mi sono ritrovata a vivere da sola, in una casa grande e vuota. Ed ho dovuto riempirla di Me. Ho dovuto organizzarmi con lavoro, pranzi, cene, lavatrici, bollette da pagare, stirare, sistemare e tutto ciò che comporta il vivere da sola (che poi è diventato bellissimo, sia chiaro). Nel frattempo si è ammalato il mio Nonno paterno, ed ho seguito la sua malattia da principio alla fine, portandolo a tutte le visite, guardando il dottore negli occhi per sentirmi dire "Ha un tumore. Andrà sempre peggio. Non riuscirà più a mangiare e bere". E poi vedere il Nonno non riuscire più a mangiare e bere, tormentarsi, perdere la dignità. Perchè quelle sono malattie che ti fanno perdere tutto. Vederlo morto, vedere mio padre distruggersi per questo. Farmi forza, cercare di dimenticare quel corpicino che da un quintale è passato a quaranta chili, stamparmi un sorriso sulla faccia ed andare avanti. Combattere con gli attacchi di panico, che arrivano in piena notte e che pensi di non poter gestire. Poi la notizia che il mio Nonno materno si è ammalato. Lui, il principio della mia Vita, la mia fotocopia, colui che mi ha fatto conoscere l'importanza dello scoprire. Vivere quella malattia in modo diverso, più maturo e consapevole, non parlandone mai, sorridendo in faccia a quello schifo e cercando di trovare anche un solo piccolo appiglio positivo. E poi, da che il lunedì sera sei li seduta con lui sul divano, il mercoledì ti viene detto che non c'è più. E di colpo tutto cambia. E anche la difficoltà di sopravvivere da sola. Sia moralmente che economicamente. Fare due lavori, spaccarsi la schiena, risparmiare. E infine mio padre che viene operato ad una gamba per un semplice dolore, e dopo quattro mesi ancora non cammina. Ed ha chiuso la ditta, perso il lavoro e si ritrova a non essere in grado di fare due passi senza cadere. A cinquant'anni.

Questo per dirvi che è inevitabile che, facendo esperienze belle e brutte, le mie Priorità siano cambiate. Se un tempo era fondamentale avere l'ultimo cellulare e l'ultimo ombretto uscito, adesso è diventato fondamentale combattere e cercare sempre di sorridere. Se fino a quattro anni fa il grande problema era cosa mettermi il sabato sera, adesso è diventato sacrosanto passare quel sabato, magari sul divano, con la persona che più amo per non perdere neanche un istante di vita vissuta. Se un tempo era importante essere folle, divertirmi e non pensare, adesso è importante trovare un equilibrio, essere razionale e ragionare sulle cose.

Se un tempo -e scusate il gioco di parole- avevo il tempo di perdermi dietro alla cazzate, ora non più. Io tendo a non giudicare gli altri, perchè vorrei non essere giudicata, ma è inevitabile che io mi fermi a pensare a quelle persone che si perdono in stupidaggini senza senso. Può essere forte dirlo, ma ho imparato che "solo alla morte non c'è rimedio". Tutto il resto è rimediabile, ed è tempo perso perderci troppo a pensarci. Le polemiche sono inutili. Invece di impiegare le proprie ore a far polemiche idiote, sarebbe più opportuno pensare a quello che ci manca, a noi stessi ed a quello che le esperienze ci hanno insegnato. Io non auguro a nessuno, nemmeno al mio peggior nemico, di provare il dolore che ho provato io (cosciente del fatto che ci sono moltissime persone che stanno peggio di me... Io mi sento molto fortunata!), ma vorrei solo che certe persone capissero che nella vita bisogna pensare alle cose concrete, reali. Bisogna rispettare il dolore altrui, bisogna rispettare gli spazi altri e bisogna capire che i propri problemi non sono mai più importanti di quelli degli altri.

Davanti a certe cose, a certe esperienze, vissute ma anche raccontate, bisogna modificare le proprie priorità. Bisogna stare in silenzio, rispettare, essere educati e soprattutto delicati. Bisogna capire che ci sono cose tanto gravi e ben più gravi nella vita. Io sono una persona che costantemente cerca di migliorarsi e di mettersi in discussione. Quando mi ritrovo in certe situazioni mi domando dove posso aver sbagliato, quali sono le mie priorità e che cosa posso fare per migliorare. Io sbaglio tanto ma sono assolutamente certa di non aver mai messo le mie cose importanti, anche le mie priorità superflue, davanti al dolore di qualcuno. Non ho mai pensato che i miei problemi o le mie paranoie possano essere più importanti di quelle di un altro. Soprattutto davanti a questioni come morte, malattia e dolori di questo genere. Io non so come Voi la pensiate, ma io ritengo che ci debba essere, inevitabilmente, nella vita di tutti, un momento in cui le cose importanti cambiano, da più futili diventano concrete, da più superflue diventano più profonde. Voi cosa ne pensate?

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ingrid mi hai tolto il fiato... Condivido ció che hai scritto e soprattutto lo capisco profondamente. Hai ragione, a volte è meglio dividere il divano con qualcuno, in semplicità e amore. Assaporare attimi semplici, decidere e dico decidere di essere felici ogni giorno. Sei una bella persona ed hai un'umiltà e una delicatezza e soprattutto una luciditá tali da cogliere perfettamente il punto. La vita è fatta di priorità e io ringrazio le esperienze che mi hanno condotta a trovare le mie...un grande abbraccio. Io sono qui, baci Fede

Anonimo ha detto...

Ciao Ingrid, quello che hai scritto mi riguarda sotto molti aspetti. Non mi permetto mai di giudicare i problemi e le tristezze altrui, perche' so che quello che puo' essere una stupidaggine per me e' magari un grosso scoglio per qualcun altro. Le nostre famiglie, i loro problemi, il nostro corpo e la nostra testa, il lavoro, l'ansia. Tante sono le cose che ogni giorno ci "assalgono", e mentre certe persone vanno avanti, fortunelle, onda dopo onda, c'e' chi ci mette un po' piu' di tempo, ha bisogno di chiudersi e pensare prima di venire fuori da una certa situazione, e questo non e' essere deboli, solo affrontare le cose da un altro punto di vista. Ho l'impressione che le persone sensibili e buone siano in diminuzione, per fortuna ogni tanto ho qualche esempio positivo :-)
PS: sono diventata una drogata di magnesio LOL
Abbracci, Veronica

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